Conferenza: La Santa Sindone e il suo rapporto con i Savoia

Conferenza: La Santa Sindone e il suo rapporto con i Savoia

di Claudia Varalda

Nell’ambito di un ciclo di conferenze promosse dal Lions Club Pinerolo Acaja, il generale Pamphili inizia il nuovo percorso culturale con un excursus sulla storia della sacra Sindone ed al rapporto con i Savoia.

La Presidente Genovesio ha presentato il volume che il generale ha dedicato alla Sindone, ricostruendone la presenza intorno al 1453 nel castello di una dama francese che si presentò alla corte dei Savoia, forse presso Ginevra, con un cofanetto contenente la sacra reliquia, probabilmente era la nipote di un cavaliere che aveva partecipato alle crociate.

La Sindone, dopo essere stata custodita presso il palazzo dei Savoia, si sposta in Piemonte: nel 1474 è a Torino, nel 1475 a Moncalieri, nel 1478 a Pinerolo e nel 1494 è a Vercelli.

Intorno alla metà del XVI secolo è a Chambery, alla corte dei Savoia, si salva da un incendio (che lascerà le tracce di alcune gocce d’argento fuso che erano parte del reliquiario, per cui sul lenzuolo si applica una tela di rinforzo) e dove giungerà un pellegrinaggio proveniente da Torino nel 1578, voluto dal cardinale di Milano, Carlo Borromeo.

Successivamente la Sindone viene trasferita nella città di Torino, dove nel 1667 avrà inizio la costruzione della cappella fra il Duomo e Palazzo Reale, creata dall’architetto Guarino Guarini.

Nella guerra di successione spagnola i francesi assediano Torino e, per evitare che sia trafugata, la portano a Genova, da lì a Ceva, Ormea e in altre località, per poi essere restituita alla sua sede torinese, legata ai Savoia.

Per evitare che durante la I guerra mondiale possa essere danneggiata, è posta in una cassa blindata, e ricoverata nei sotterranei di Palazzo Reale, mentre nel 1939, all’inizio della II guerra mondiale, per sicurezza è trasferita in Campania e ritornerà a Torino nel 1946.