Pensare al futuro della sanità. I Lions di Settimo incontrano il Dott. Ottavio Davini.

Pensare al futuro della sanità. I Lions di Settimo incontrano il Dott. Ottavio Davini.

Lunedì 22 gennaio presso l’Air Palace Hotel di Leinì si è tenuto un apprezzatissimo incontro sul tema sanità e salute, organizzato dal Lions Club di Settimo Torinese e coordinato dal Dottor Ottavio Davini, già Direttore Sanitario d’Azienda dell’Ospedale Molinette di Torino, che ha pubblicato oltre 140 lavori scientifici anche su riviste internazionali ed è autore di diversi libri, tra cui i più recenti: “Il prezzo della salute”, “La medicina che non c’è” (sulla difficoltà a comprendere la medicina e la scienza) e “50 grandi idee” (sul percorso di evoluzione della medicina).

L’incontro, che fin dal titolo si proponeva di “pensare al futuro della Sanità” di fronte ai tempi difficili che oggi trasformano il nostro sistema sociale e quello sanitario è riuscito grazie all’intervento di Ottavio Davini, partendo dai punti di forza del sistema sanitario (in particolare di quello piemontese) per poi soffermarsi sui tanti difetti e problemi che lo affliggono, riuscendo complessivamente a dare ai presenti un quadro attendibile e coinvolgente. Problemi sociali, demografici, economici e ambientali che rendono difficili scelte e decisioni di chi lavora e gestisce situazioni complesse come quelle che medici e specialisti della Sanità devono e affrontare, con criticità che divengono oggetto di divergenza, sui vaccini come sulla prevenzione e sulla privatizzazione.

In particolare sono stati trattati alcuni fra questi problemi, cercando al contempo di individuare risposte e rimedi collegati ai punti di forza che la sanità piemontese possiede per competenze, esperienze e risorse, ad esempio:

  1. utilizzare la scienza e le innovazioni anche attraverso la ricerca, l’educazione e la formazione e considerando le implicazioni etiche che tale attenzione comporta;
  2. agevolare e chiarire i rapporti fra medici e cittadini in tema di scienza/medicina anche utilizzando gli insegnamenti della pandemia e rafforzando strumenti e modalità di comunicazione (quest’ultima costituendo un punto di debolezza sul quale occorre lavorare);
  3. che cosa possono fare e quale ruolo possono avere i cittadini, i pazienti per contribuire ai miglioramenti di cui abbiamo e avremo sempre più bisogno.

Il dibattito seguito all’esposizione da parte dell’ospite ha coinvolto molti partecipanti e si è concluso solamente per il termine del tempo a disposizione.